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Ma quante Emozioni!

 

L'ansia si affaccia e si affianca alla percezione di pericolo ed ai mutamenti che il nostro corpo vive in anticipazione della necessità di far fronte ad un ostacolo, la rabbia ci segnala che sta accadendo qualcosa di dannoso ed ingiusto, la tristezza ci suggerisce di prendere fiato e riflettere quando pensiamo di aver perso qualcosa o qualcuno che ci è stato caro.

Il senso di colpa che ci spinge a chiedere scusa e cercare di non farlo più, l'invidia che ci orienta a raggiungere ciò che desideriamo e che già altri hanno, la gioia, la tenerezza che ci rende calorosi ed accudenti nelle relazioni...

Non esistono emozioni sbagliate, semplicemente alcune sono più piacevoli, altre meno, e tutte quante sanno orientarci velocemente, ci danno informazioni aggiuntive riguardo ciò che, a volte, il pensiero non coglie subito.

Tutte emozioni che colorano la nostra esistenza e le nostre parole.

Molti di noi, da piccoli, hanno imparato, a contatto con adulti attenti, accudenti e rispettosi del nostro vissuto, a riconoscere, ad accettare e a dare un nome alle proprie emozioni, ad averne riguardo fino a sentire di aver diritto a provarle ed ad essere rispettati per la loro presenza.

Allo stesso tempo siamo riusciti ad imparare, per prove ed errori ed osservando gli altri significativi, a gestire, o per meglio dire,  "modularle" senza soffocarle, riuscendo a trarne buone indicazioni che ci aiutano ad adattarci al mondo e vivere pienamente il nostro mondo di relazioni.

La capacità di modulre le emozioni è particolarmente importante tenuto conto che non tutti noi abbiamo la stessa reattività emotiva; alcuni di noi hanno, in base al temperamento, a fattori fisiologici ed alle prime esperienze con le figure di attaccamento, emozioni di intensità molto elevata, altri invece tendono a non vivere forti emozioni.

Così, la nostra capacità di modularne l'intensità o di trasformare alcune emozioni in altre più piacevoli ed adattive ci permette, indipendentemente dalle tendenze iniziali, di vivere momento dopo momento degli stati emotivi che si sviluppano in sintonia con ciò che vogliamo, e che ci accompagnano gentilmente durante tutto il nostro tempo di vita.

Chi non ha imparato a modulare le proprie emozioni, potrà, facendo fatica a reggerle e non sapendo come altro regolarle, cercare qualcosa che ne modifichi l'intensità o la qualità.

Potrà incontrare un contesto caloroso, ed imparare attraverso il contatto con gli altri a gestire in maniera adattiva e piacevole le sue emozioni.

Oppure, lontano da Tutti, trovare nella slot-machine, in un videogioco, negli acquisti, nel lavoro, in una sostanza, ciò che sentirà di poter utilizzare come "anestetico" o "eccitante", trovandosi in una spirale dalla quale sarà difficile uscire perché l'effetto iniziale tenderà a diminuire mentre aumentaerà il "bisogno" di avere quella parentesi emotiva piacevole, che si trasformerà mano a mano nell'incubo della  Dipendenza.

Un buon motivo per badare alle nostre emozioni, non trovate?